sabato 29 dicembre 2012

E tu hai qualcuno che puoi chiamare , sempre ?


Oggi vedremo quanto è importante avere amicizie  durature.
 
Infatti la maggior parte della nostra vita, la trascorreremo con altre persone.


Se ci pensate la qualità dei  rapporti nella vita determina gran parte della nostra felicità.
Anche una vacanza bellissima può trasformarsi nella terza guerra mondiale se la trascorrete con persone con cui non avete buoni rapporti.
 ILLUSTRAZIONE
“L’abilità di avere a che fare e di comunicare  con la gente è un ingrediente per vivere , ed io pregherò di ricevere tale abilità più di qualsiasi altra cosa sotto il sole.(John Rockfeller)
 
Naturalmente non parliamo di diventare una persona super espansiva capace di fare amicizia con chiunque,  perché significherebbe solo superficialità e apparenza, ma una persona capace di approfondire e portare avanti amicizie durature.
Gesù ci insegna una ricetta validissima per costruire relazione durature.

Trattate gli altri come volete vorreste essere trattati. (Luca 6:31) .

Per spiegare questo comandamento di Gesù, useremo una storia dell’antico Testamento.

La storia è scritta in (Genesi 14:11-20)

 
Abramo è un esempio di cosa significa fare agli altri quello che volete sia fatto a voi .

“Quando Abramo seppe che suo fratello era stato preso” (Genesi 14:14),
In realtà Lot non era suo fratello, ma suo nipote (Genesi 14:12).
Come mai lo chiama fratello?

Perchè Lot e Abramo erano sia parenti che fratelli di fede .
Nella fede si costruiscono rapporti che avvicinano per lealtà quelli parentali.
Noi infatti siamo la famiglia di Dio.
Quando Abramo seppe che suo fratello  era stato preso, si mise subito in azione, perchè applicava le legge di Gesù: Fai agli altri quello che vuoi sia fatto a te.
Abramo si attivò benchè lot si trovasse nei guai, a causa della sua separazione proprio da Abramo.
 
Intervenire per aiutare qualcuno, richiede di più che la  buona volontà.
E' necessaria ,la  capacità ,che viene dalla presenza di Dio .(Verso 15)
E' necessaria sensibilità , che viene dall'amore di Dio.
E' necessario il coraggio spirituale, che viene dalla parola di Dio  .
Inoltre Abramo  aveva persone addestrate , nati in casa al suo servizio.

 
Proviamo ad immedesimarci con Abramo,in questo:
Egli dovette prima di combattere e sconfiggere i nemici del fratello/nipote  Lot. Dovette sconfiggere i nemici dentro di lui.  Quali?

1) Abramo dovette superare le resistenze dentro di Lui

(es. gli sta bene, adesso impara, chi me lo fa fare,  se ci rimetto,  se vengo sconfitto).

Inoltre Abramo dovette perdonare suo nipote, esercitare pazienza.

2) Abramo dovette superare le resistenze di suo nipote.
Sembra strano ma non tutte le persone accettano l’aiuto. Perché ?

A) Per non ammettere i propri sbagli (Orgoglio)
B) Per non ammette i propri bisogni (Alterigia e superbia)
C) Perché  si sentono indegni (autoaccusa)
D) Perché si vergognano ( caratteri chiusi)
 f) mancanza di volontà (rassegnazione pericolosa)

 

3) Abramo dovette superare e sconfiggere i nemici esterni

A) Le circostanze

B) Il numero 4 § 1

C) La loro posizione (erano re)

D) Erano Motivati dalla malignità  

 

La conclusione della storia ci consegna Abramo vincitore e benedetto malgrado i nemici sopra elencati             Perchè?

1) Dio benedice con la sua approvazione e il Suo favore chi intraprende impegni
per aiutare l’amico , il fratello e il prossimo .

2)Dio benedice accordando vittoria in situazioni umanamente sfavorevoli.

3)Dio capovolge il male in bene.

 Ora tocca noi, Abbiamo qualcuno che è pronto ad elevarsi in nostro aiuto, e noi siamoo pronti a combattere per il fratello?
 
 

venerdì 21 dicembre 2012

Il fiume che esce dal santuario


(Ezechiele 47)

Questa visione del profeta , è la speranza della vita in antitesi al dilagare della distruzione e della morte. Il Fiume porta vita ovunque arriva.(Ezechiele 47:9)

 Oggi mentre assistiamo a tragedie come la strage di “Newtown” in America dove un ragazzo malato uccide 25 tra bambini e adulti di una scuola elementare, dove la carestia, pungente come il freddo, ha tolto dai visi e dal futuro di molti, il sorriso della speranza e di un domani migliore, al quale tutti anelano.  Sentiamo forte  il bisogno della speranza della vita,

Il fiume porta speranza, perché:

1)Procede dal tempio di Dio, o meglio da Dio che abita nel tempio.
 Senza Dio nessun tempio o santuario può produrre e dare speranza.

2) Poi il fiume passa per l’altare dove il figlio di Dio, Gesù è stato sacrificato per noi. Il sacrificio di Gesù è lo strumento scelto da Dio per redimere l’uomo dalla condizione di maledizione nella quale è caduto.
Senza sacrificio di Cristo, non c’è redenzione, in nessuna religione.


3) Il fiume procede dalla porta chiara figura della mediazione unica e assoluta di Cristo, quale unico passaggio per accedere a questa speranza che non’è illusoria per cui non può deludere.
Cristo è la porta, come Lui stesso a detto nel  vangelo di
“Giovanni cap. 10:9”, (Io sono la porta, se uno entra per mezzo di me, sarà salvato).
 

Dopo essere uscito dal tempio il fiume avanza, per agire nella vita di tutti quelli che lo vogliono, e che credono nella Sua potenza. Il fiume agisce in maniera progressiva e non violenta.

1) Il fiume bagna le caviglie del profeta , simbolo di tutti quelli che sono ancora infantili nella vita e nella fede, per cui non possono nuotare , ma godono ugualmente dell’influenza della benignità di Dio. Questo è per chi  non conosce Dio, ma cerca,  pregando,  il Suo aiuto e la Sua protezione.
Dio è buono verso tutti, per questo il mondo è ancora in piedi.

2) Il fiume bagna le ginocchia, in questo caso significa che il fiume agisce per guidare la vita di quelli che sono più maturi, di quelli esercitano il proprio discernimento, la propria volontà, infatti le ginocchia possono sia mantenerci in piedi sia farci inginocchiare.
Il fiume vuole influenzare l’uomo e guidarlo nelle scelte giuste per la vita, senza ledere la sua libertà.

 3) Il fiume arriva ai fianchi dell’uomo, dove risiede la sua forza, la bibbia li chiama lombi, dove anche risiede la capacità di generare .
Dio vuole attraverso il fiume della vita, incrementare la forza di quelli che si avvicinano a Lui, donando la Sua forza (Dunamis) dinamica e potente, per  fronteggiare tutte le battaglie di questa vita.

 

Infine il fiume agisce con la Sua forza dinamica per aiutarci ad abbandonarci alla Sua influenza , infatti la Sua corrente ci aiuta ad arrenderci alla speranza di Dio. L’uomo moderno lotta con le proprie forze
Fino a quando esausto si arrende alla disperazione , ma Dio attraverso il Suo Spirito, ci vuole arresi alla  Sua speranza.

Il fiume visto dal profeta , continua il Suo corso verso l’esterno,fuori dalle mura, fuori dai recinti monastici (da dentro a fuori), verso gli esseri umani  per portare vita.

Ai lati di questo fiume ci sono alberi che portano frutto e le cui foglie servono di guarigione.

Nella  Sua vita terrena Gesù portò vita e guarigione a tutto il popolo (Matteo 4:23).

Adesso tocca a noi, sia che siamo nel bisogno , sia che vogliamo aiutare qualcuno nel bisogno, dobbiamo ricorrere alla fonte della soluzione.

Il Fiume di Dio.

 

mercoledì 28 novembre 2012

Costruire sull' esempio di Cristo.







Inizia dalle fondamenta.


Dio  inizia ponendo in primis il fondamento. (Isaia 28:16 ; 1 Corinzi 3:12; Salmo 118:22).
Nessuno può porre altro fondamento diverso da quello di Dio cioè Cristo Gesù.
Gesù, dice che un persona saggia costruisce ,scavando profondamente e ponendo il fondamento, così le tempeste non prevarranno. (Luca 6:47-49)
La differenza tra edifici viene evidenziata quando le prove della vita giungono e
le apparenze cominciano a crollare.
Gesù in questo passaggio ci mostra tre azioni che ogni uomo o donna deve intraprendere per  costruire in modo efficace
Andare a Gesù = Relazione viva con Dio
Ascoltare = Attitudine di umiltà
Applicare = Agire , applicando i  consigli della Sua parola
Questo tris di azioni sono confermate nella definizione che  Cristo da di se stesso.  
Io sono la Via , la Verità e la Vita  ( Giovanni 14:6)
Via = Relazione 
Verità = Ascolto
Vita = Applicare nel quotidiano.

    Come costruire sul fondamento.(Filippesi 2: 1-11)
 
Iniziamo : Cosa fare (versi 1-5) Crescere nell’unità.
La forza non viene dalle possessioni, ne dagli eventi o dal numero del nucleo, tutti fattori che aiutano , ma la vera forza di una vita, di una famiglia  o di una chiesa è l'unità.

L’unità non è automatica,  né mistica, ma molto pratica e  dipende dai membri. 
L’unità quando è ricercata produce dentro di noi gioia.(Rendete perfetta la mia gioia)
L'unità produce una gioia preziosa che si  respira  nell'atmosfera della famiglia e delle riunioni.  Le relazioni incrinate sono la causa maggiore di tristezza n.elle famiglie .La gioia nella chiesa e nella vita dipende dalla salute delle relazioni


Seconda fase,  come farlo :
Attingendo all’esempio di Cristo.(versi 5-8)
 
Avere lo stesso sentimento di Cristo Gesù.
E' un imperativo , un esortazione,  motivata dalle compassioni di Dio.
Avere la stessa attitudine.
Seguire le stesse impronte.
Copiare le stesse azioni.

L’umiltà è nata in cielo, ed’è manifestata chiaramente nel grande mistero di Dio, l’incarnazione di Cristo  è un soggetto che risveglia nel nostro  cuore stima,meraviglia e adorazione.(Giovanni  cap.1) Cristo come Dio poteva esercitare tutti i Suoi diritti,ma vi ha liberamente rinunciato per raggiungere noi.
Si è calato nel tuo mondo e nel mio mondo, per meglio servire . (Verso 6)
Gesù non rimase aggrappato ai Suoi diritti, alla sua natura onnisciente di  Figlio di Dio ma diventò il Figlio dell'uomo per morire sulla croce per i nostri peccati.

3) Terza fase. Perché     (Verso 9)        
Perciò
In questa parola è racchiuso il motivo che guida .
L’umiltà è  ricompensata da Dio stesso. 

Dio favorisce gli umili ,
C’è una legge nel cielo che Dio non tradirà mai. (Matteo 23 :11)
Questa legge è valida anche nello sport e nel  lavoro.
Se vuoi salire devi prima scendere, se vuoi vincere arrenditi. (A Cristo)
Dio aiuta coloro che vogliono costruire su basi solide.
Coloro che rimangono fermi in ogni momento e circostanza.
Di queste persone nessuno può farne a meno. 
A Presto
 
Fabrizio Terregna



lunedì 8 ottobre 2012

EQUILIBRIO

Il carattere di Cristo è un carattere di equilibrio. Nella bibbia
in Matteo 17:2 , troviamo l'episodio della trasfigurazione.
In questo passaggio il volto di Gesù ha un intensità di luce, tale da essere paragonata a quella del sole.
In Matteo 3:16-17, subito dopo il battesimo di Gesù, una colomba figura dello Spirito Santo, si posa su Lui. La colomba è delicata, calma, vulnerabile e rappresenta la mansuetudine del ministero di Cristo. In entrambe i casi, Dio dice:
Questo è il mio amato figlio nel quale prendo piacere.

Altre due figure che mostrano l'equilibrio di Cristo sono : 

1)  Gesù come leone della tribù di Giuda , in cui si evidenzia La forza, la bellezza, la maestà del Suo carattere . 

2) Gesù come agnello che dà la sua vita per noi , in  cui si evidenzia la vulnerabilità, la delicatezza, l'umiltà.
E' interessante il fatto che Dio Padre usi la figura più debole per vincere.

La gloria di Cristo è  la  perfetta combinazione di tutti quegli attributi che di solito non sono compatibili in una stessa persona.

Jonathan Edwards in un sermone dice, In Gesù s'incontrano:

Infinita elevatezza, infinita condiscendenza.
Infinita giustizia, infinita grazia.
Gloria eccelsa, grandissima umiltà.
Suprema maestà, assoluta mansuetudine.
Profonda riverenza a Dio, perfetta uguaglianza a Dio.
Merito di ogni bene, pronto a soffrire il male con infinita pazienza.
Spirito di ubbidienza, dominio supremo sul cielo e sulla terra.
Assoluta sovranità, perfetta sottomissione.
Piena autosufficienza, completa affidamento a Dio.

La chiesa per essere sana deve vivere  nello stesso equilibrio, guardandosi da quegli eccessi che alterano la funzionalità del corpo.   
 
A presto , Stefania
(2 Corinzi 3:18)

venerdì 24 agosto 2012

Le parole che ti ho detto. 4 Espressioni nell'adorazione

 
Parole come: figlio, moglie, goal, amico, portano con se una serie di altri significati correlati e inclusi.  Queste parole oltre che definire un ruolo, implicano anche un coinvolgimento dei nostri sentimenti più vivi e profondi.

La parola goal ad esempio, esprime più dell’obiettivo raggiunto. 

Anche nelle nostre celebrazioni  ci sono parole che spiegano chiaramente: “chi adoriamo”,  “perché adoriamo” ed esprimono sentimenti quali: appartenenza,gioia,aspettazione,liberazione, amore , gratitudine e soddisfazione . Tali parole non sono dettate dalla liturgia esteriore e religiosa, ma dalla bibbia , dal cuore e da esperienze di vita vissuta.

Scopriamo insieme le parole più usate e il loro significato.  

1)Alleluja: Che significa: esaltare il Signore e i Suoi attributi. Questa parola è formata da Halal che significa lode e Y’ha , forma ristretta di Yaweh cioè Dio. Praticamente significa lode e onore a Dio, quale nostro creatore e liberatore. In forma ultima la parola Yaweh  include il nome Gesù, che in originale è Yeshoua cioè Geova- Dio salva. Quando nell’adorazione e celebrazione noi cantiamo e pronunciamo la parola alleluia, stiamo dicendo : Onore a Dio , quale nostro creatore per le cose che ha fatto e per i risultati raggiunti. Lo facciamo con amore, gratitudine, gioia ed entusiasmo.

2)Abbà: che significa: Padre. Questa parola evidenzia il nostro rapporto parentale con Dio, ed esprime  sentimenti e  vincoli unici paragonabili a quelli dei figli piccoli nei confronti dei loro genitori.   Dobbiamo aggiungere che non è quella forma infantile di papino, ma quella più appropriata di Caro Padre, che include: calore, accettazione e rispetto. La sua forma originale è quella ebraica e aramaica che si pronuncia come si legge . Nelle religioni tradizionali è inusuale e in alcuni casi è proibito chiamare Dio il creatore “Abba padre”. Altre confessioni usano il termine Padre ma svuotato del vero significato ,  mentre Gesù nel getsemane  provò una profonda angoscia interiore e chiamò: “Abbà”, con un profondo senso di appartenenza e dipendenza, dando forma ad una giusta relazione e comunicazione con Dio.

 

 3)Osanna: Un grido di celebrazione per la liberazione ricevuta. Nell’Antico testamento veniva usata nei periodi difficili e nelle difficoltà per esprimere  dolore e  necessità, che richiedevano l’urgente intervento di Dio. Era una richiesta di aiuto e liberazione che veniva racchiusa nella parola osanna cioè: salvaci. Nel Nuovo Testamento diventa un grido di celebrazione per l’opera di salvezza e liberazione compiuta e completata da Gesù, perché in Lui Dio ha compiuto ogni cosa. Nel salmo 118 , salmo usato dagli ebrei per la celebrazione della pasqua,Osanna è congiunta alla dichiarazione: Benedetto è Colui che viene nel nome del Signore, chiara espressione della venuta di Gesù sulla terra.

4)Amen: E’ una parola che indica piena condivisione da parte di chi la pronuncia, verso quello che è  scritto nella  bibbia ed è dichiarato nelle preghiere. Questa parola si usa anche come rafforzativo sulle confessioni di fede. Racchiude il significato  dell’opera compiuta e completa di Gesù, infatti sulla croce Egli dice: “tutto è compiuto”. Nell’apocalisse  Gesù è chiamato l’Amen , (Apoc.3:14) cioè Colui che è ed ha l’ultima  parola  nei cieli e sulla terra. Questa parola denota fedeltà, certezza, verità attendibile, condivisione, conclusione. Il suo significato è racchiuso in 5 lettere : 
COSI’ E’.
 
A presto
 
Stefania Terregna

venerdì 13 luglio 2012

Il Cristianesimo a tappe!


Andiamo Avanti….. a tappe!

Il regno di Dio è un regno dinamico, così lo sono anche i Suoi figli,
l’apostolo Paolo lo sottolinea in 
(Filippesi 3:14 ).
Questo procedere è caratterizzato dalla natura di Dio di ordine e pace.

Tutto quello che Dio ha operato fin dalla creazione è stato compiuto con ordine e pace. (Genesi 1)

Anche nella nostra vita,  il  progredire  dovrebbe essere guidato
dall’ ordine e dalle dinamiche di Dio, che  sono  evidenti nella Sua parola.

Questi principi sono particolarmente importanti , per proseguire il corso in modo protetto ,   evitando così spiacevoli sorprese. 



ANDIAMO AVANTI!  

Quante  volte , è successo a tutti noi di ascoltare o di pronunciare questa frase?

Tante volte questa frase è usata per esprimere semplicemente una evidenza di sopravvivenza. (Giovanni 10:10)

Altre volte si usa questa frase per intendere che il tempo passa e noi siamo ancora “fedeli”,  o sarebbe più onesto dire “Fedeli e Annoiati”.

Cosa significa andare avanti ?                            

 Tre requisiti per “   Andare Avanti”

 1)Dove     

Noi andiamo avanti solo quando sappiamo dove stiamo andando, altrimenti andiamo in giro. (Alcuni vivono il crisitianesimo esclusivamente reagendo alla circostanze della vita, senza uno obiettivo preciso)

 Andiamo avanti quando  entriamo nello scopo di Dio per tutti i Suoi figli. Non per tutti le cose cooperano al bene, ma per chi ama Dio ed entra  nel Suo proponimento.(Romani 8: 28-30)

Andiamo avanti quando entriamo nello scopo di Dio per il nostro tempo e luogo.(Atti 13:36)

Nella vita e nella storia  biblica è chiaro che Dio forma leader  per il Suo popolo,  per il Suo scopo nel tempo in cui essi vivono.  Questi obiettivi sono connessi. (Esodo 33:12)

Lo scopo finale è il sogno che Dio affida ad ogni chiesa per adempiere la Sua volontà sulla terra.

 2)Come   

 Il modo di progredire del popolo Dio  è  a tappe.(Esodo 17: 1)

La vita naturale ,  la vita organica, procedono verso lo stadio finale a tappe. Il regno di Dio è paragonato alla spiga che è piantato, cresce, matura e infine si riproduce

Le tappe che viviamo possono essere diverse,   ma hanno tutte le stesse caratteristiche!. (Giov.12:23-28).



A)Hanno una prova (Verso 27)                    B)Richiedono una scelta (verso 27) 

C)Hanno il loro miracolo(Verso 28)             D)Portano alla tappa successiva (Verso 23)

E)Si percorrono facendo la volontà di Dio (Efesini 6:13).


La chiesa deve applicare il principio delle tappe, alla vita dei suoi membri, per evitare lo stagnamento, il nanismo e la pigrizia.


 3)Quando



La bibbia è chiara in ecclesiaste, dove dice c’è un tempo per ogni cosa(Ecclesiaste 3).

Per andare avanti , dobbiamo rispettare i tempi di Dio.

 Tali tempi possono essere lunghi o corti, facili o difficili.

Dobbiamo attendere il tempo in cui Dio ci permette di cambiare le nostre vesti (Giuseppe).

Sapendo che l’attesa non’è una negazione, ma una formazione.

Il tempo può sembrare  troppo lungo  (2 Pietro 3:8)
Oppure breve e facile (Genesi 29:20), dipende da come lo viviamo.

La chiesa, come la tribù di Issacar dovrebbe essere in grado di discernere i propri tempi.(1 Cronache 12:32)

 Il pastore  detta l’andatura della chiesa, in base alla stagione di ognuno.

Il popolo d’Israele aspettava che la nuvola si alzasse e la colonna si muovesse, chiara figura dello S. Santo quale iniziatore e promotore del movimento nella chiesa.

Attendiamo dunque l’ordine di Dio e il Suo lasciapassare.



Dio vi benedica  

Past. Fabrizio Terregna