giovedì 24 gennaio 2013

se non ci fosse lei....


 
 
 




SE NON CI FOSSE LEI……

ESALTAZIONE DELLA PAROLA DI DIO.

 

Partiamo dal presupposto, che tutti noi crediamo che la bibbia è la parola di Dio , l’unica regola sovrana di fede e condotta. Questo recita il credo apostolico originale. Partiamo anche dal presunto che ognuno ha almeno una volta nella vita letto la bibbia. Quello che mi propongo di fare è di esaltarne le qualità intrinseche, e di sottolineare la necessità della conoscenza della parola di Dio. Questo vale per il  cristiano praticante e no. Oggi infatti anche tra i credenti si evidenzia una povertà caratteriale e spirituale crescente dovuta alla denutrizione del nostro essere interiore.

Le influenze benefiche esercitate dalla Parola di Dio , anche quando è solamente letta meccanicamente sono chiare e si notano nella  vita e nella famiglia, saturando l’atmosfera  di pace e perdono. Lo stesso accade quando le nostre menti e i nostri cuori sono ripieni della Parola di Dio, le sorgenti profonde del nostro pensiero, dei sentimenti e delle azioni vengono guariti e guidati dalla bibbia . La bibbia infatti  afferra, sostiene e solleva tutto il nostro essere dal letame dove spesso ci ritroviamo senza rendercene conto. Infatti la bibbia è la potenza di Dio per chiunque crede, capace di soggiogare i nostri pensieri ribelli, i nostri sentimenti impazziti e la nostra condotta. (Romani 1: 16-17) Inoltre la bibbia è un abisso di perfezione, un tesoro inestimabile di sapienza per la vita. Questo  e altro è compreso nella bibbia, cose che adesso andrò ad elencare.

 

1) La bibbia è il consiglio rivelato di Dio : E’ possibile e purtroppo accade di non apprezzare abbastanza questo dono di Dio a causa della familiarità con cui viene menzionata anche da chi la  usa in modo errato.

Consideriamo in quali tenebre,miseria e confusione ci troveremmo senza la bibbia. Senza bibbia saremmo senza la vera speranza e inciamperemmo continuamente a causa dei nostri pensieri , rispetto a Dio e alla Sua volontà, come anche rispetto alla nostra natura, alla nostra origine e destino. La bibbia infatti ci svela Dio stesso , il mondo in cui viviamo e noi stessi. Inoltre ci indica la via della salvezza (Giovanni 14: 6), il proposito di Dio per ogni essere umano e tratta realtà importanti quali : la vita, la morte, il tempo e l’al di là, la famiglia e i rapporti sociali. (Genesi3 )

 

2) la bibbia ci dà accesso ai pensieri di Dio: (Salmo 92:5; Salmo 139:23 )Pensate quale privilegio  gli uomini ritengano sia attingere alla mente di altri uomini celebri nel campo della scienza , medicina e altro, quanto più per noi che abbiamo la possibilità di attingere ai pensieri del Dio Creatore di tutte le cose e conoscere quel mistero che fu tenuto nascosto per tante generazioni, ma che ora è stato rivelato a noi, attraverso la bibbia. Cose che orecchio non ha udito e occhio non ha visto Dio le ha rivelate attraverso la scrittura, molti bramarono vedere , udire e conoscere le cose che oggi sono alla portata di tutti per condurli alla fede nel Dio onnipotente. Chi comprende queste cose è come un uomo che ha trovato un grande bottino e per la gioia lo scruta con attenzione.(1 Corinzi 2:6-9 ; Matteo 13:16-17 ; Matteo 13:44-46)

 

3) La bibbia è il pensiero di Dio chiaro e semplice : (Salmo 19:7 ) la bibbia è caratterizzata dal fatto che  parla sia al contadino che al professore. Questo la rende unica.  Tuttavia alcuni lamentano la difficoltà nel capirla, questo avviene perché leggono la bibbia come leggerebbero un romanzo o un manuale cioè dall’ inizio alla fine. Ma la bibbia è come un organismo vivente connesso tra varie parti per mezzo di giunture. Non è una sequela di oracoli , o di pezzi di marmo posti uno dietro all’altro ,  ma una composizione organica crescente culminata con la manifestazione del Figlio. ( Galati 4: 4 )  Per leggerla e capirla è necessario iniziare dai capi corda che sono gli evangeli, i salmi e la genesi, da lì tutto il resto diventerà chiaro e soprattutto armonico.

 

4) La bibbia è lo strumento provveduto da Dio per potenziarci: La nostra vita mentale e pratica sono realtà troppo complesse per essere adeguatamente affrontate confidando solo nelle nostre riserve caratteriali, di conoscenza o di esperienza. Fare questo significa lottare su un terreno sdrucciolevole. Ecco perché Dio ha provveduto la Sua parola , lo  strumento adatto  per ogni esigenza che può presentarsi. Le risposte che le molteplici situazioni che affrontiamo richiedono le troviamo nella sapienza e nella potenza depositata nella bibbia. Per quanto grande possa essere l’aiuto che troviamo da altre fonti , nella bibbia abbiamo la certezza della piena sufficienza. Ecco perché ci viene detto di essere ripieni della Parola di Cristo.(Colossesi 3:16)

Fu Gesù a dire “Conoscerete la verità e la verità vi renderà liberi” (Giovanni 8:32) la bibbia viene intesa erroneamente come la legge emanata da un monarca dispotico per ridurci in  schiavitù e privarci della libertà, tutt’altro la bibbia è  la legge che conduce alla libertà (Giacomo 1:25 ). Questi due termini legge e libertà  sono di solito in contrasto tra loro, ma nell’autentico cristianesimo non lo sono perché Gesù attraverso la Sua parola ci rende liberi dai vari padroni, per servire e operare sotto la spinta dell’amore e della volontarietà. Inoltre conoscere Dio , significa conoscere l’amore, che è il motore che spinge i veri cristiani.

 

5)La bibbia può contare sul sostegno autorevole della terza persona della trinità: Lo Spirito Santo.

Lo S. santo interagisce con e attraverso la bibbia per applicarla ai nostri cuori, come  un sigillo.

Dio non ci ha lasciati soli, con i nostri metodi di studio e con le nostre interpretazioni, ma ci ha fornito un infallibile insegnante che ci giuda in tutta la verità. (Giovanni 16:13)

Lo S. Santo è l’ispiratore della bibbia (2 Pietro 1:20-21) ed’è quindi in grado di amministrarla a tutte quelle persone che stanno cercando una risposta. Lo S. santo come una guida può aiutarci a scoprire, capire  e applicare  tutte le  magnifiche promesse contenute nella parola di Dio per noi.

 

E TU COSA ASPETTI……   

giovedì 17 gennaio 2013

Un 2013 di....


 
 
Parola per il 2013

“Una sicura salvezza” (2 pietro 1:10)

Intro  (Giovanni 13:12)

Avete compreso quello che ho fatto?

Prima di gettarci nel nuovo anno è importante che ci fermiamo a considerare l’anno passato. La storia fa parte dell’uomo .(Historia vitae magistra) cioè: la storia maestra di vita. Le esperienze passate devono generare un bagaglio, un ricordo utile per il nuovo anno. (Romani 5:4) Ognuno di noi dovrebbe scrivere le lezioni che ha imparato nel 2012, per non dimenticarle.

Perché Gesù chiede loro: “Avete capito quello che ho fatto”?   

1) Gesù stava mostrandosi  in una veste nuova, dopo i  miracoli e i Suoi sermoni ora mostrava se stesso come servo degli uomini. Gesù insegna loro , attraverso il principio dell’esempio. Questo nuova immagine di Gesù crea perplessità e resistenze da parte di Pietro , il discepolo esuberante che vuole sempre combattere (Giovanni 13: 8) . La resistenza di Pietro , nei confronti dell’azione di Gesù, comporta il rischio di essere escluso . Ciò significa anche un’altra cosa:

2) Gli uomini in generale e anche i discepoli si ribellano a quello che non comprendono. Ecco perché Gesù è premuroso nel domandare se hanno capito.

Il rischio è quello di procedere nel futuro poveri e ribelli perché non abbiamo compreso l’agire di Cristo verso le nostre vite. In generale l’uomo resiste a Dio perché non lo conosce e non capisce il Suo operare nei suoi confronti. L’uomo si ribella verso ciò che non comprende e preferisce ignorare quello che gli sfugge.

 

3) Troviamo però in questa circostanza anche motivo di gioia, perché quello che i discepoli non avevano capito fino a quel momento, ora lo capivano. Il mistero di Dio fatto carne per servire l’uomo , ora era  esemplificato e andava applicato alla loro vita , come Gesù lo applicava alla propria vita (Giovanni 13: 15,17).

Il mistero non rimane tale per sempre. E quando ci troviamo nella condizione di non  comprendere tutto, vale la regola descritta in
(Giovanni 13:7) .

 

Gesù procede nello spiegare il perché di quel lavaggio, cioè quello che Lui aveva fatto a loro , essi dovevano farlo agli altri. Le nostre esperienze, sia quelle dolorose che quelle di vittoria  con Dio,   possono diventare un aiuto per quanti si trovano in circostanze simili. Non servono per farci salire sul piedistallo della saccenza, ma sul carro dell’assistenza. (1 Timoteo 1:16) 

Adesso passiamo al 2013 senza dimenticare quanto ricevuto nel 2012.

 

Dovremmo come chiesa , impegnarci nel rendere sicura la nostra elezione e vocazione (2 Pietro 1:10) .

COME FARLO ?

1) L’apostolo  indica nell’ impegno a coltivare le virtù della vita cristiana , un mezzo per assicurare la nostra vocazione e salvezza. (2 Pietro 1: 10)

 

2) Si coltiva la nostra vita come  : Ricordando , le esperienze vissute con il Signore, come detto prima, anche se supponiamo di averle acquisite. Ricordando le verità anche se le conosciamo. Ricordare è anche  sinonimo di ripetere ed’ è una forma pedagogica per inculcare , stabilire le virtù di Dio nella nostra vita. (2 Pietro 1:12 )

La chiesa e i suoi leader, non sono maestri di novità , benché annuncino la “Buona nuova notizia”, ma sono chiamati a rendere chiare e pratiche quelle virtù che  donano felicità e stabilità all’esistenza dell’individuo.

 

Il contrario è descritto nel (verso 9) del capitolo in questione , come dimenticare e perdere. Chi infatti non si impegna nel coltivare le virtù, rischia in due direzioni:

 

A) Verso il passato, diventa cieco e miope e dimentica il perdono , le liberazioni attuate dal Signore , le ricchezze della presenza di Dio nella propria vita e famiglia.

 

B) Verso il futuro perché non usufruisce delle promesse di Dio, che donano speranza e forza alla vita quotidiana.(2 Pietro 1: 3- 4)

 

L’ impegno non deve essere vissuto come uno sforzo, inteso a guadagnarci il paradiso, né come un merito che ci dà credito davanti a Dio. NO

L’impegno è la risposta nostra all’amore incondizionato di Dio, il quale ci ha messo in grado di partecipare alla Sua natura. (2 Pietro 1:4)

E’ la risposta all’amore di Cristo che ci ha donato tutte le cose che servono per vivere quotidianamente e spiritualmente. (2 Pietro 1 :3)

L’impegno è la risposta alla grazia di Dio , alla Sua potenza che opera in noi,  e con noi. (2 Pietro 1: 5)

 

Conclusione:

 

Il nostro  impegno è il segno distintivo che L’AMORE DI DIO è ENTRATO NEI NOSTRI CUORI. ( Giovanni 3:16)

 
 Fabrizio