venerdì 13 novembre 2015

LA PREGHIERA CHE PREVALE


«Gesù, Figlio di Davide, abbi pietà di me!"

 

Bartimeo era cieco. La sua anima stanca giaceva insieme al suo corpo ai lati della strada. La sua cecità lo aveva reso così. Non appena  capì  che  Gesù passava   si mise a gridare . Non voleva che il Figlio di Davide  passasse vicino a  lui,  senza dargli quello che desiderava .

Le sue prime grida non ottennero  alcuna risposta da parte di Gesù. Ma soltanto  uno "stai tranquillo" da parte della folla che seguiva Gesù.  Bartimeo  però non aveva intenzione di “stare tranquillo”, proprio quando l'unica persona che aveva il potere di dargli la vista era così vicino.

Non era il momento della cortesia , non era il momento di lasciarsi fermare dalla legge religiosa che impediva ai mendicanti ciechi di  violare lo spazio sacro  di un rabbino. Non era neanche  il momento del fatalismo passivo che dice  "Ci  penserà  Dio ".

No, questo era  il  l “Carpe Diem” della disperazione.  Era il tempo del prevalere sopra le opposizioni.  Il  momento di una santa (legittima) esigenza  .  Al principiò sembrava che il  Figlio di Davide non ascoltasse le  grida di Bartimeo  così lui iniziò  a gridare più forte : "Figlio di Davide, abbi pietà di me!"

 

I rimproveri si fermarono Improvvisamente. Il ronzio della folla si  calmò.

L’ adrenalina aumentò velocemente nella vita di Bartimeo  quando qualcuno gli disse:

«Coraggio. Alzati  Gesù  ti chiama. "Si alzò e fu spinto dove era Gesù .

 

Quando la guida si fermò, una voce gli  disse: «Che cosa vuoi che io faccia per  te ?» La voce era paziente, gentile, ma sicura  come  non aveva mai sentito prima. Le parole sembravano poggiare su un’autorità eterna, come se stesse parlando  il monte Sion.

 

Bartimeo sentì improvvisamente la sua indegnità nell’ affrontare Gesù. Ora la sua parola  è un misto di disperazione e riverenza. "Rabbi, fammi recuperare la vista."

 

Ci fu una pausa di silenzio. Il cuore di Bartimeo era un martello; le mani sudate.

Poi la voce disse ancora: «Va '; la tua fede ti ha salvato ".

 

Prima che le parole  finissero  Bartimeo inizio a  sentire una strana sensazione nei suoi occhi.

I nervi  ottici furono ravvivati e iniziarono a  rilevare la  luminosità, quindi  notò le immagini. Potrebbe essere? I condotti lacrimali cominciato a traboccare, sia per lubrificare la congiuntiva sia per esprimere una gioia appena nascente dopo le tenebre. Con gli  occhi contratti dalla brillantezza del sole di mezzogiorno, Bartimeo iniziò a stropicciarseli.

 

Quando li riaprì, Bartimeo guardava negli occhi intensi di  un giovane uomo. Un'ondata di emozioni  passarono su di lui. Non era sicuro di quello che avrebbe visto, ma in qualche modo non era il Gesù che si aspettava. La voce straordinaria proveniva da  un uomo che sembrava sorprendentemente ordinario.  Poi notò  gli occhi di tutti  in tutti i volti che lo circondavano. E un applauso salì da quelli che potevano vedere che il cieco  vedeva.

 

Quando Bartimeo si voltò per  guardare, vide la schiena del Figlio di Davide. Gesù era già diretto verso Gerusalemme. Le sue parole, "Va la tua fede ti ha salvato"  risuonanavano ancora nelle sue orecchie . C'è voluto un po’ di tempo a Bartimeo per decidere  che Gesù era ormai la sua “Via”.

 

Bartimeo ci insegna a pregare

 

Bartimeo ci insegna qualcosa di molto importante sulla preghiera.

Questa storia scritta in (Marco 10: 46-52) è un modello di preghiera che prevale, non solo nella sua perseveranza o “testardaggine”, ma nella sua dinamica.

 

Una preghiera reale  inizia con un desiderio reale, spesso rasenta la disperazione. Allora gridiamo a Dio, e lui sembra non  rispondere. Siamo scoraggiati dalle circostanze, e talvolta anche dalle persone, che vogliono che smettiamo di pregare.

In che modo, Dio vuole che noi rispondiamo e reagiamo a tutto questo?

Vuole che continuiamo  a chiedere e a gridare più forte!

 

Non essere timido in preghiera. Dio non è alla ricerca di pregatori gentili  che seguono il protocollo . Nei vangeli ci sono molte storie di persone che nel bisogno reale di una risposta hanno trasgredito il protocollo giudaico e hanno ottenuto la risposta che cercavano. Dio cerca una preghiera persistente, che prevale . La persistenza della vedova in (Luca 18: 1-8),  che irritava il giudice ingiusto , è proprio la qualità che Dio cerca in coloro che chiedono ed è incoraggiante per noi. Dio sta cercando coloro che sono disposti a "gridare a lui giorno e notte" (Luca 18: 7). Sta cercando disperatamente dei Bartimeo che pretendono di essere ascoltati, per la quale  una  non risposta non è una risposta. Sta cercando chi vuole "sempre pregare senza stancarsi "(Lc 18, 1). Sta cercando persone nella quale "trovare la fede sulla terra" (Luca 18: 8).

 

Ascoltate questa domanda incredibile  di Gesù: "Che cosa vuoi che io faccia per te" sembra ovvio

Lo sai? Di  cosa sei alla disperata ricerca ? Non essere vago, si specifico. Non siate paurosi, ma audaci. Il Figlio di Davide è vicino.

Seguiamo l'esempio di Bartimeo e non lasciamo passare il Figlio di Davide senza darci una risposta. Qualunque sia la sua risposta , Egli ci aprirà gli occhi alla Sua gloria strabiliante.

 

Dio promette di dare giustizia rapidamente ai suoi eletti che pregano insistentemente (Luca 18: 8). Forse vuole dirci che  Egli è pronto a risponderci "rapidamente" se da parte nostra,determiniamo a gridare più forte, a pregare giorno e notte,  incessantemente nella fede, fino a quando ci risponde. Egli ama quel tipo di fede.

giovedì 10 settembre 2015

Quando tutto quello che hai è un "FORSE". ( 1 Samuele 14 : 6 )


Il Nuovo Testamento, insegna che senza fede è impossibile piacere a Dio
 (Ebrei 11:6)

Il capitolo inizia  così : La fede è certezza di cose che si sperano, dimostrazione di cose che non si vedono. (Ebrei 11: 1)

Inoltre la quasi totalità dei miracoli operati dal Signore Gesù hanno richiesto la fede .

Ma la bella notizia è che non devi aspettare di avere una fede perfetta per ottenere un miracolo ,  puoi iniziare oggi con quella che possiedi.

Infatti la storia del miracolo descritta in  (1 Samuele 14: 6) contiene 
UN “FORSE”    che diede inizio alle danze.

Leggendo  le parole di Gionatan è chiaro che non possiede una  fede certa , lui possiede una fede storica che si basa su quanto ascoltato dall’esperienza altrui   ma non sul fatto che Dio farà qualcosa per loro, e interverrà nella loro situazione.
 
Il quadro storico della  situazione ci aiuterà a capire, il perché della fede  debole.



1) Avevano permesso al nemico di derubarli della parola :  (1 Samuele 13:22)  Nel giorno della battaglia avvenne che in mano a tutta la gente che era con Saul e con Gionatan non si trovava né una spada né una lancia; se ne trovava soltanto in mano di Saul e di Gionatan suo figlio.

Noi sappiamo che la spada è il simbolo della parola di Dio come dice
(Ebrei 4: 12 ) inoltre dovremmo sapere che quando manca la parola di DIO la povertà spirituale prende il sopravvento. In ( 2 Pietro 1: 3-4 ) ci viene detto che Dio ha provveduto  tutte le cose che servono alla vita, esse sono disponibili e presenti  nella parola di Dio  , attraverso la parola di Dio noi veniamo a conoscenza della risposta di Dio alla nostra situazione.

Non è un caso che si attivò Gionatan la sola  persona oltre a Saul che aveva la spada al suo fianco  perché la parola non è solo conoscenza ma la potenza di Dio per chiunque crede. (Romani 1:17)

 Quella spada gli ricordava continuamente chi lui era e cosa doveva fare.



2) Essi lasciavano che fossero i nemici  a determinare il campo di applicazione della parola.
(1 Samuele 13: 19) Or in tutto il paese d'Israele non si trovava alcun fabbro, perché i Filistei dicevano: «Gli Ebrei non fabbrichino spade o lance». 20 Così tutti gl'Israeliti scendevano dai Filistei per affilare .

Allora abbiamo detto che il maligno li aveva privati della parola e modellava la loro mente relegando il ferro al solo uso domestico.

Noi periamo se permettiamo alle circostanze di modellare la nostra mente, e se deleghiamo all’ambiente in cui viviamo il campo di applicazione della parola.

(Proverbi 27:17) Il ferro affila il ferro, così l'uomo affila il volto del suo compagno.

Dobbiamo sapere con certezza con  chi ci  stiamo  affilando  o dovrei dire affiliando   perché ne dipende il campo di applicazione, l’avversario e il mondo  degraderanno sempre la parola di Dio alla sfera dell'improbabile  e della religione mentre noi sappiamo che Gesù può salvare completamente coloro che si rivolgono a Lui.
 
 
Il giovane Gionatan, non portava la sua spada ai filistei per affilarla e non disse nulla a suo padre,  (Forse ) per timore di essere scoraggiato, ma partì avendo con se una spada e un  “FORSE”.
 Non era il massimo come abbiamo detto prima , ma era il massimo di ciò che lui possedeva e con quel forse avanzava cercando un valico.  Camminava  con  poca fede e l’incertezza. Il futuro  non era chiaro ma sapeva che doveva avanzare per rompere l’oppressione . Non sapeva quale via avrebbe portato alla vittoria. Cioè sentiva che quella era la cosa giusta da fare ma non sapeva come.
 
In EFESINI 6 Paolo ci dice di prendere lo scudo della fede per spegnere i dardi infuocati del maligno.  Il dubbio è l’opposto della fede . A volte  quando siamo sicuri di una cosa  il diavolo vuole rubarcela o farla morire. Ma ci sono anche delle volte che semplicemente non è chiaro quale passo dobbiamo compiere, avendo il sentimento di qualcosa da parte di Dio ma in maniera astratta. D’altronde la fede è richiesta proprio quando c’è insicurezza e incertezza, l’uomo cerca certezze ma per arrivarci devi affrontare e vincere le incertezze. Gionatan avanza avendo vicino a lui  un altro “pazzo” che crede ai miracoli mettendo a repentaglio la sua vita.
LA STORIA CONTINUA DICENDO : ( 1 Samuele 14 ;11)
11 Così si fecero vedere tutti e due dalla guarnigione dei Filistei. E i Filistei dissero: «Ecco gli Ebrei che escono dalle grotte dove si erano nascosti!» 12 Gli uomini della guarnigione, rivolgendosi a Gionatan e al suo scudiero, dissero: «Venite su da noi, ché abbiamo qualcosa da dirvi». Gionatan disse al suo scudiero: «Sali dietro a me, poiché il SIGNORE li dà nelle mani d'Israele». 13 Gionatan salì, arrampicandosi con le mani e con i piedi, seguito dal suo scudiero. E i Filistei caddero davanti a Gionatan; e lo scudiero, dietro a lui, li finiva. 14 In questa prima disfatta, inflitta da Gionatan e dal suo scudiero, caddero circa venti uomini, sullo spazio di circa la metà di un iugero di terra. 15 Lo spavento si sparse allora nell'accampamento, nella campagna e fra tutto il popolo; la guarnigione e i guastatori furono anch'essi spaventati; la terra tremò; fu uno spavento terribile.
 
Quando tutto quello che possiedi è un  " FORSE"  hai  già abbastanza per attivarti , agire e muoverti in fede e Dio opererà le vittorie che ha preparato per te.
 
Apocalisse 3:7 «All'angelo della chiesa di Filadelfia scrivi: Queste cose dice il Santo, il Veritiero, colui che ha la chiave di Davide, colui che apre e nessuno chiude, che chiude e nessuno apre: 8 "Io conosco le tue opere. Ecco, ti ho posto davanti una porta aperta, che nessuno può chiudere, perché, pur avendo poca forza, hai serbato la mia parola e non hai rinnegato il mio nome.
A presto e Dio vi benedica donandovi vittoria piena nelle battaglie che state affrontando.
Fabrizio Terregna
 
ps. Thanks to Church leaders.com
 
 
 
 
 
 

lunedì 13 luglio 2015

La molecola della fiducia


 

L’ossitocina ovvero lo  Shalom di Dio nel sistema nervoso.

Prima di diventare un consulente in un programma che tratta  di violenza domestica, non avevo pensato molto all’ossitocina, l'ormone spesso definito come "la molecola della  fiducia." E 'un neurochimico spesso associato con il ciclo riproduttivo, e la sua forma sintetica , pitocin, viene utilizzato per indurre al  lavoro. Aiuta  il cervello durante  il parto, l'allattamento al seno e, crea un senso di calma e di sicurezza, promuovendo legami nel nucleo familiare. L'ossitocina è prodotta nell'ipotalamo, ed è poi rilasciato dalla ghiandola pituitaria quando sperimentiamo affettività . La maggior parte di noi esperimenta  il suo impatto per tutta la giornata, innescato da una varietà di esperienze umane.

Riflettendo sul ruolo di questo ormone, noto l'effetto calmante quando mia figlia si appoggia contro di me in fila alla cassa, e la sensazione catartica  quando  mia moglie mi strofina la schiena perchè sono in ansia. L'ossitocina funziona anche in modi più sottili: può essere rilasciato attraverso una conversazione piacevole con uno sconosciuto presso l'ufficio postale. L'ossitocina è al lavoro, quando mi incontro con gli altri nella mia chiesa, sperimentando la tranquillità della comunità.

L'ossitocina ci ricorda che siamo stati creati per avere relazione. Questo ormone fornisce la ricompensa, della soddisfazione come avviene per il cibo, solo per il fatto che hai relazione con altri. I vantaggi dell’ ossitocina non sono limitati all’ umore; aiuta la digestione, regola la frequenza cardiaca, riduce il desiderio di droga, migliora le abilità sociali, e  aiuta la generosità.

Gli scienziati hanno anche dimostrato che favorisce la monogamia; uno studio ha dimostrato che sotto l'influenza di ossitocina, uomini impegnati erano più propensi a mantenere le distanze da donne attraenti. Siamo fatti per perseguire la monogamia, avere  cura dei nostri figli, godere amicizie, e mantenere la pace con i conoscenti . L'ossitocina ci ricorda, a livello chimico  chi è Dio, la sua natura trinitaria che è in costante comunione con se stesso. E 'lo  shalom di Dio imballato in un ormone.

Il mio apprezzamento per questo ormone è cresciuta per tutto il tempo che ho lavorato come consulente nella  violenza domestica.  

 I nostri ricettori dell'ossitocina possono avere scarsa percezione di questo ormone a causa di traumi infantili o per la mancanza di contatti di affetto  . Anche se l'ossitocina lavora  a livelli alti di stress, al fine di regolare il nostro stato d'animo, coloro che subiscono stress costante possono sperimentare una ridotta capacità di creare e rilasciare ossitocina. E senza nuove esperienze di relazioni sicure, la capacità del cervello di produrre e rilasciare l'ossitocina ristagna.

L'ossitocina è solo uno dei tanti premi neurochimici che riceviamo. Ad esempio, la serotonina viene rilasciata quando ci sentiamo significativi e importanti. La dopamina è associata ai risultati  delle attività. L'adrenalina viene rilasciata quando c’è competizione , rischi, o qualcosa di nuovo.

COMUNQUE DIO HA VOLUTO CHE ANCHE IL NOSTRO SISTEMA NERVOSO  SPERIMENTASSE

LA SUA SHALOM- PACE.
QUALCOSA VORRA’ DIRE.
 
Behemoth- Rivista scientifica cristiana

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lunedì 11 maggio 2015


La primaria differenza tra sapienza e follia. Dr.Henry Cloud
 
 
Alcuni anni fa mi trovai a discutere  su un cambiamento con un uomo d’affari e come faccio di solito iniziai il mio lavoro, facendo domande per capire il contesto in cui tale processo doveva svilupparsi.
 
Velocemente mi resi conto che quest’uomo non voleva cambiare. Infatti tutta la sua conversazione con me era improntata sull’impossibilitò di cambiare, sulla mancanza di necessità di un cambiamento e sul perché egli non era responsabile dei risultati a cui la sua vita e la sua famiglia erano giunti.
Dieci minuti oltre nella  suddetta conversazione e realizzai che stavo parlando  con un tipo di persona che la bibbia chiama “folle”  col quale era assolutamente inutile parlare perché non avrebbe prodotto nessun risultato positivo. Vi siete mai trovati in simili circostanze dove è chiaramente inutile se non addirittura nocivo cercare ci convincere chi ritiene di non dover cambiare in nulla.
 Soltanto dopo molto tempo ed esperienza riuscì a vedere chiaramente la differenza tra una persona saggia ed una folle.
Innanzitutto cominciamo nel distinguere cosa non rende una persona  sapiente:
La posizione. Essere leader politici, economici o religiosi non ci rende automaticamente sapienti. D’altro canto si possono trovare persone sagge tra giardinieri , collaboratori  e uomini in posizioni comuni.
L’intelligenza. Avere un master dell’università oppure aver scritto libri non ci rende automaticamente saggi. Al contrario si può incontrare la sapienza in persone con un diploma o addirittura con licenza d’istruzione inferiore. Certamente l’istruzione e la conoscenza sono strumenti che aiutano, ma non determinano il grado di sapienza.
 Il talento. Possedere un talento naturale, creativo o artistico  non  rende  sapiente. A volte alcune persone che sembrano meno talentati, possiedono la sapienza come la bibbia la intende.
 In accordo con Salomone la cosa che mostra la maggiore differenza tra una persona sapiente e una folle:
 è la capacità di ricevere istruzione e correzione. (Proverbi 1:5, 9:8-9, 10:8, 12:15, 15:12 ec)
Una persona sapiente:
  1. Mentre ascolta impara e trattiene lezioni per la sua vita.
  2. Accetta la responsabilità e vede l’opportunità di migliorare.
  3. Applica l’istruzione e mette in pratica il consiglio senza rimandare.
Quando hai un dialogo con una persona che possiede saggezza, al termine della conversazione oltre che un beneficio, realizzerai che la tua vita è migliore di prima.
Al contrario quando incontri un folle, al termine del dialogo penserai  che non si può migliorare e soprattutto che il problema è sempre negli altri, nelle circostanze o qualsiasi altra cosa.
Altro segno che ho riscontrato è : il senso di piacere nel parlare con una persona di sapienza e il senso di frustrazione nel parlare con una persona che ritiene di sapere tutto.
Concludo dicendo che quando si incontra una persona che  ritiene di non dover cambiare, che non riceve l’istruzione e il consiglio è meglio smettere di parlare e provare con altre strategie.
  1. Smettere di fare tentativi di convincimento.
  2. Dichiarare gli assoluti di cui Gesù e gli apostoli hanno parlato.( es. Giovanni 3:5-6, 3:18-19)
  3. Mostrare le conseguenze delle proprie azioni e decisioni.
A presto
Fabrizio Terregna
Questo articolo è stato estratto dal libro “Conclusioni Necessarie” del  Dr.Henry Cloud.

 

martedì 28 aprile 2015

Oltre la domenica. (Ecclesiaste 10:6)



OLTRE LA DOMENICA

Acquista verità, e non venderla; acquista saggezza, l'istruzione e la comprensione.
(Proverbi 23:23, ESV)

 

I paradigmi della religione di Israele nell’Antico Testamento cioè il diritto , la profezia e la saggezza non erano esclusivi dell’ebraismo ma erano condivisi da altre  culture del Vicino Oriente. Questo significa che non è la forma  che rende particolari le religioni, ma il suo contenuto. La saggezza è uno di questi  che diventa un modo condiviso di pensare .

In breve, la saggezza era ed è un modo di vedere la  vita , che coinvolge l'istruzione dei giovani nella correttezza e nella  moralità inoltre risponde alle domande filosofiche circa il senso della vita.

La bibbia e soprattutto l’Antico Testamento parla di saggezza  a livello artistico e artigianale, come nel caso di (Esodo 35: 25-26) esperti tessitori,  poi  (Esodo 35: 30-35) architetti e  (Geremia 10: 9) orafi.

A un secondo livello, la bibbia parla della saggezza come acutezza di pensiero nello spaccato della vita e nel modo di affrontare i  problemi.  Salomone  è stato associato con la saggezza in questo senso (1 Re 3: 1-15 e 1 Re 4: 32-34), anche se il termine usato in questo caso è "comprensione", che si manifesta spesso come  saggezza.

 

Ad un terzo livello, la saggezza e il  termine  saggio è applicato a uomini e donne che rappresentano un modo di pensare e di comportamento che è ordinato, socialmente sensibile  e moralmente retto.

Pertanto, l'obiettivo principale della saggezza nel Vecchio Testamento era fornire e illustrare  un codice di condotta morale. Questo è particolarmente fornito dal libro dei Proverbi, che dà istruzioni sul comportamento personale  e sulla disciplina dei bambini (Proverbi 22: 6) .

Inoltre mostra la regola d’oro per il trattamento  del prossimo (Proverbi 24:29).

L'obiettivo della saggezza è  quello di costruire una società ordinata, funzionale e sensibile al prossimo che riflette le esigenze morali di Dio, come previsto nella legge di Mosè.

(Adattato dal Dictionary Baker  di Teologia Biblica)

lunedì 13 aprile 2015

DACCI OGGI IL NOSTRO PANE QUOTIDIANO. (Matteo 6: 11)


 
 

Voi dunque pregate così: Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome. Venga il tuo  regno, sia fatta la tua volontà  in terra  come in cielo, dacci oggi il nostro pane quotidiano.

Come leggiamo questa preghiera che il Signore ci ha dato ? Il Signore non ha detto "Pregate questa preghiera", ma "Pregate in questo modo."

Ci ha insegnato qualcosa di meraviglioso sulla preghiera: non è la lunghezza della nostra preghiera, la logica della nostra preghiera, o il linguaggio della nostra preghiera, ma la fede, la messa a fuoco e la forza della nostra preghiera, che induce a essere ascoltati in cielo .

Il "Pane" in questa preghiera è  simbolo di  bisogno . Avete bisogni oggi?

Dio si compiace nel soddisfare le vostre esigenze.

Qui ci sono quattro passi importanti da seguire quando si prega per " il pane quotidiano".
 
 
1) Seguire  la priorità di questa preghiera:
Gesù menziona il nome di Dio, poi venga il tuo regno e  infine sia  fatta la Tua volontà
Prima viene il nome di Dio, il Suo regno  e la Sua volontà. Solo dopo  viene il nostro bisogno, "Dacci oggi il nostro pane quotidiano". Se non si seguono le priorità di Gesù , si perde la  potenza proveniente dalla preghiera.
Dio non è un fattorino celeste, in giro per le nostre esigenze. La preghiera non è il modo in cui  viene fatta la volontà dell’uomo in cielo. La preghiera è il modo in cui  viene fatta la  volontà di Dio sulla terra. E ' importante che  capiamo questo.
Gesù  concluderà questa parte del Suo discorso esprimendo lo stesso principio.
"Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta".(Matteo 6:33)
Se non si stabiliscono  le priorità significa che non vogliamo vedere  le nostre preghiere esaudite.
La preghiera esaudita non è per gli indipendenti da Lui. Perché Dio dovrebbe rispondere alla  richiesta di pane quotidiano, se non si ha intenzione di usare la forza per servire Lui? Ecco perché viene prima "la tua volontà" e dopo  "il nostro pane." Significa dare a  Lui il primo posto.  Dio non funziona quando  è al secondo posto.
Matteo 6:33,  resterà  solo una promessa non realizzata se non si mette in  pratica il principio che contiene.
 È  il desiderio del tuo cuore che il suo nome sia glorificato, il suo regno venga , e la sua volontà  sia fatta?
 
2) La  Petizione deve essere espressa in parole.
Un altro motivo per cui alcune persone non hanno i loro bisogni soddisfatti è perché non chiedono. (Giacomo 4: 2)
E'  semplice.
Se dunque voi, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro che è nei cieli darà cose buone a coloro che gliele chiedono   (Matteo  7:11)
È sufficiente dire:  Signore, ho un bisogno ? Oppure il Signore conosce ogni cosa. Molte persone non hanno, perché non chiedono . Quando non si prega si nega a se stessi . La preghiera è la chiave che apre il tesoro del cielo.
Dio risponde alla preghiera. Colui che ha creato l'universo, il grande Dio eterno, dice che posso invocare il suo nome    e lui mi risponderà   mostrandomi  cose grandi e potenti. (Geremia 33: 3)
 
 
3) Una prospettiva corretta
Questo non significa che si ha la chiave della Banca D’Italia oppure  che si può  ottenere tutto quello che vogliamo. Non dice “Dio  soddisferà  la nostra avidità. Gesù nel Padre nostro  dice che  soddisferà il nostro bisogno.
Paolo lo conferma in (Filippesi 4:19) Ora il mio Dio soddisferà ogni vostro bisogno  secondo le sue ricchezze e con gloria, in Cristo Gesù.
" dacci oggi il nostro pane quotidiano," può essere tradotta anche "dacci oggi il pane sufficiente per noi."
Il Nostro Signore ci ha insegnato a pregare per il pane, non per la torta. A volte vogliamo   cose di cui non abbiamo bisogno. Altre  volte abbiamo bisogno di cose che non vogliamo. Cerchiamo prima il regno di Dio e la sua giustizia  e questo gap si colmerà  e Dio si delizierà nel soddisfare le nostre esigenze.
 
 
4) La preghiera non è il sostituto del lavoro né l’amica della pigrizia.
Sai pregare  per il pane , sai come dire Amen?       Tu mi risponderai :  “Certamente”.
 Lavora per esso, dopo aver pregato.
"Con il sudore del tuo volto mangerai il pane ."   (Genesi 3:19)
"... Se non vuol lavorare, neppure mangi.”     (2 Tessalonicesi 3:10)
"Il pigro non ara a causa del freddo. Perciò alla  vendemmia non avrà nulla.”    ( Proverbi 20: 4)
"Chi coltiva la sua   terra avrà abbondanza di pane, ma chi va dietro ai fannulloni avrà  povertà."
(Proverbi 28:19)
Troppo pigro per arare? Allora non avrai nulla da mangiare. Dio non benedice pigrizia e indolenza .
Attenti alla falsa spiritualità che ti mette seduto e dice: "Dimostra la tua fede non facendo nulla."
Al contrario!  la  fede si dimostra  facendo qualcosa, perché la fede senza le opere è morta. (Giacomo 2:26)
 
Conclusione
Gesù è il pane del cielo per la fame della  terra. Egli divenne il Pane della Vita così che tu ed io potessimo avere la nostra fame più profonda soddisfatta.  Conosci Gesù?
Amico,  si può avere  il pane da vendere e morire lontani da Dio.  Se non conosci  Gesù, c'è una fame nascosta  che non sarà mai soddisfatta  fino a quando  non la soddisferai con  il Signore Gesù Cristo.
"L'uomo non vive di solo pane." (Matteo 4: 4) Quando vai  a letto stasera, prendi il pane che serve  al tuo cuore.  Il suo nome è Gesù. Sarà sufficiente per domani e per l’eternità.
A presto
F. Terregna