lunedì 7 marzo 2016

Alcuni killer di un servizio gioioso


I killer di un servizio gioioso ( Filippesi 3: 1-7)

 

Il legalismo uccide la gioia nel servizio. Esso distrugge la gioia naturale che Dio ha stabilito nel servire gli altri, niente come questo nemico distrugge i ministri nel servizio gioioso a Dio.

Partiamo dalla domanda COS’ E’ IL LEGALISMO ?

Il legalismo è sostituire  nel servizio a Dio e nel cristianesimo in genere il ruolo e il rituale con la nostra relazione con Gesù. Esso è una trappola subdola che ci spinge a focalizzarci su quello e quanto noi facciamo per Gesù piuttosto di  quanto Egli ha fatto per noi.

L’apostolo Paolo in Filippesi 3, ci indica come lui sia riuscito a sfuggire alla trappola del legalismo, in questo processo di liberazione egli ci mostra quali sono i punti forti del legalismo, purtroppo ancora oggi queste trappole scattano nella vita dei  credenti.

 

·        Il legalismo è porre eccessiva fiducia nel rituale. Nel verso 5 egli dice “ di essere circonciso l’ottavo giorno”.  Anche oggi molti si vantano della loro partecipazione ai culti, del  loro battesimo, o del fatto che prendono parte alla santa cena come un atto che li rende migliori degli altri credenti. Queste cose sono buone e richieste da Dio, ma non sono da usare come strumento di approvazione o di vanto nei confronti degli altri o davanti a Dio.

 

·        Sempre nel verso 5, egli dice “Io sono della tribù di Beniamino”. Egli sta dicendo che il suo pedigree è autentico e regale di sangue blu ebraico, noi diremmo evangelico. Ai giorni nostri alcuni si vantano più dei loro legami di parentela con qualche pezzo da novanta che della loro relazione con Gesù. E’ chiaro e soprattutto biblico che è una benedizione avere parenti che hanno servito e servono il Signore con tutto il cuore, ma questo non ci mette in una posizione di favore davanti a Dio .

 

 

·        Paolo continua il suo discorso dicendo “ Ebreo di ebrei” (verso 5c). A questo punto entra in gioco il fattore religioso.  Molti oggi si vantano più della loro denominazione e del sistema della loro denominazione che del loro rapporto con Dio e con gli altri fratelli. Quando andremo in cielo Gesù non ci chiederà  a quale denominazione apparteniamo, ma cosa abbiamo fatto dei Suoi doni, dei suoi talenti, dell’opportunità che ci ha dato e soprattutto di Lui. Abbiamo obbedito alla  Sua volontà ?
 
 
 
·        Nel (verso 6) entra in gioco la parola IRREPRENSIBILE  
Paolo dice“ Nei confronti della legge Fariseo”. Come molti di noi sanno, i Farisei erano ai tempi di Gesù  l’elité religiosa. Avevano persino l’autorità o l’arroganza (fate voi) di trasformare i 10 comandamenti in 613. Questo per vagliare i veri religiosi e i falsi. Essi non cuocevano un uovo nel giorno di sabato perché era un lavoro.  Addirittura non schiacciavano una mosca in giorno di sabato perché era lavoro. Paolo parlando del suo passato religioso sta dicendo “io ero un campione di legalismo”.
 
 
  •     Il legalismo punta molto sull’attivismo, ( verso 6b)” in quanto allo zelo…persecutore della chiesa”. Egli sta dicendo : Mi davo da fare più di tutti, organizzavo più campagne anti cristiane degli altri, molto più nella difesa della sana tradizione ebraica. Oggi molti si vantano eccessivamente delle loro iniziative, le pubblicizzano sui social, come se fossero certificati di una chiesa viva. Inoltre aumentano le preghiere e stilano statistiche sulle persone che evangelizzano o battezzano. E’ ovvio che dobbiamo fare il massimo per l’evangelo, ma ricordando che il primo obbiettivo è “rendere felice Dio in quello che facciamo” e non le statistiche.

 

In tutte le cose che abbiamo descritto sopra non c’è nulla di male, fino a quando non alterano il nostro rapporto con Dio e gli altri ponendoci sopra un piedistallo che Gesù non ci ha dato. Fino a quando non ci spingono a misurarci con gli altri  e ci fanno dimenticare che Dio ci ha amati per primo e ci ha dato la gioia di servirlo. Se poniamo troppa enfasi su queste cose perdiamo la gioia di servire Dio  e il ministero diventa carnale.

 

L’antidoto al legalismo è la grazia, cioè sapere che non puoi meritare il favore di Dio, che non strappi la Sua approvazione a motivo della tua performance. Che il tuo servizio non è il risultato dei tuoi meriti ma della Sua vocazione e chiamata.

 

DISTOGLIERE IL NOSTRO SGUARDO DA COSA GESÙ HA FATTO PER NOI  E FISSARLO SU COSA O QUANTO NOI FACCIAMO PER LUI È PERICOLOSO , VERAMENTE PERICOLOSO.

 

Fondare la nostra giustizia sul nostro servizio è eresia, noi siamo giusti esclusivamente grazie al sangue di Gesù.

Dio non ci amerà di più, perché facciamo tanto e non ci amerà di meno perché facciamo meno è soltanto perdere l’occasione di sperimentare la gioia di servire.

Il cristianesimo fondamentalmente è un servizio che nasce da una relazione con una persona Gesù Cristo. In (Giovanni 15) Gesù dice “ Chi dimora in me e nel quale io dimoro porta molto frutto”.

 

Sovvertire la giusta relazione causa ed effetto significa partorire un servizio cinico e professionistico di cui nessuno di noi ha bisogno.

 

DIO CI BENEDICA

 

RICK WARREN   

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